Vacanze finite...
Altra settimana di ferie carica di cose da fare e un settembre che mi spaventa al solo pensarlo...
Cmq... Francoforte, Stoccolma, Malaga in 8 giorni... da matti, ma divertente... 2 kg e mezzo grazie a birra, kartoffen e dolci tedescchi, birra e carne svedese, birra e tinto e cartojal e patatas, calamares, tortilla y tapas spagnole... 8 bei giorni di diffuso buonumore e curiosità, 4 voli, 3 lingue, mal di piedi, coccole, risate, impressioni... alcune da condividere.
Francoforte: spaventa pensare che 60 anni fa era nulla, nel vero senso della parola, plvere, macerie e che oggi è quello che è, sia chiaro, non la fine del mondo, nè la città più bella che abbia mai visto, ma una città all'avanguardia, vivibile, con tassi bassissimi di disoccupazione, musei di notevole importanza e innesti artistici in ogni dove. Ricotruzione: lì l'hanno fatta davvero, forse troppo, mi viene da pensare, guardando alcuni edifici storici ricostruiti esattamente com'erano e che oggi, appaiono, però, finti, puerili, quasi grotteschi. Francoforte, come altre città del centro Europa, è stata ricostruita anche grazie agli italiani... che non solo sono stati impòiegati nella ricostruzine, ma che lì hanno trasferito le proprie famiglie e fatto figli, pagato le tasse, ridato vita, insomma, a una città che era morta... medito...
Stoccolma: la giovane. persone della mia età con passeggini, spessissimo multipli... belli, tanti, creativi... ho adorato questa città piena di luce, almeno in questo periodo, e di acqua, e sobria, detersa ma non asettica, piena di sorrisi di bambini... Vi giuro, la quantità di bimbi e pancioni era impressionante e non che io sia colta da improvvisi attacchi di voglia di maternità, ma davvero, quello è un paese vitale, giovane, che sfida il futuro guardondolo negli occhi... una politica molto attenta al welfare fa si che ciascun genitore abbia molti giorni di astensione retribuita dl lavoro per stare con i figli. Le tasse sono alte, è vero, ma la disoccupazione è bassissima, e i redditi molto alti... spero che questa cavolo di Italietta guardi per queste cse alla Svezia e che sia come lei fra una ventina d'anni!
3. Malaga: la Feria e la loro capacità di ridere e fare festa, ma soprattutto l'immagine di una città che sta cambiando e che sta utilizzando fondi europei per crescere nelle infrastrutture competere con altre città importanti della vastissima Spagna. mentre Zapataero, sembra, pianga miseria in ogni apparizzione cavalcando la storia della crisi profonda, questa cittadina, a metà fra rimini e napoli, merita un plauso per la voglia di rinnovarsi e di non cedere alla depressione che sembra aver catturato il resto del Paese.
L'aquila. nI ognuna di queste tappe c'è stata un po' della mia città.
Ma in due momenti è stata protagonista.
Domenica scorsa eravamo a Francoforte, pioveva, ci siamo rifugiati in uno Starbucks. Si è seduto nel divanetto di fronte al nostro un ragazzo italo americano, transitava da Francoforte diretto in Libano. Suo padre è un proofessore italiano e ama il nostro Paee. Ci chiede di dive siamo. PRima dicevo sempre "vengo da vicino roma". Questa volta abbiamo risposto L'Aquila. E lui ha stretto gli occhi e ha detto: "L'Aquila?! Come sta? Abbiamo molto seguito a casa il terremoto? Eravate lì? Come sta casa vostra? Dove vivete?". Rispondiamo brevemente, sorpresi di toccare con mano quanto lontano sia arrivata la nostra storia. Ci dice: "Mi dispiace molto non averla vista, non sapevo che esistesse, ma ho scoperto che era molto bella". Quando ci alziamo ci saluta con un "In bocca al lupo"... forse ha capito com'è la situaizone reale!
Sì, l'Aquila era bella, non la più bella città d'Italia, non una delle sette meraviglia, ma una città preziosa, piena di luce. Ad aprile, all'aeroporto di Barcellona avevo sfogliato la guida lonely Planet dell'Italia. Descriveva l'Aquila come una città GRIGIA e senza particolare rilievi se non Collemaggio e il Gran Sasso. In tutto 7 righe. Mi arrabbiai molto e decisi di non comprare più una lonely Planet, che pure è la mia guida preferita. Ieri, in aeroporto a malaga l'ho rifatto: ho aperto la stessa guida ma in eedizione aggiornata. Ho cercato l'Auila nel sommario non c'era, sempre più incazzata ho sfolgiato le pagine dedicate all'abruzzo. Laddove c'erano le poche righe sull'Aquila GRIGIA ce ne sono altrettante su pescara, centro molto vivace. Su una pagina a metà c'è L'Aquila, o meglio, un box in xui si spiega che il 6 aprile 2009 è successo quello che è successo e che il patrimonio culturale e artistico della città è stato "distrutto" e che al momneto in cui va in stampa la guida il centro storico è inaccessibile. ben più di 7 righe... scommetto che ora verranno molti più turisti di prima!
E cmq... ben vengano i turisti, purchè capiscano dove si trovano!