giovedì 22 luglio 2010

Ridateci il nostro teatro

Qualche giorno fa La Stampa ha pubblicato una lettera in cui Jovanotti, a nome dei 56 artisti che hanno contribuito al progetto Domani, chiede conto al ministro Bondi del milione e più di euro che ha raccolto. Nella lettera ci sono chiare imprecisioni - il conservatorio NON è in zona rossa - e domande non poste. Il povero Lorenzo, naturalmente non sa come stanno le cose davvero e dunque è difficile per lui porre le domande giuste, un contatto con chi sa di cosa si sta parlando avrebbe reso le sue giustissime e condivisibili richieste più efficaci.
2 le domande che non vengono fatte a Bondi.
a) Il conservatorio non è in zona rossa, ma anche se lo fosse, perchè non si può procedere al recupero? ciò che è in zona rosa dovrebbe essere recuperato, no?
b) perchè è stato escluso dal ministero il Teatro stabile come obiettivo della donazione deglia rtisti di Domani?
Comunque, oggi il giornale online Il Velino pubblica un'intervista al vice-commissario alla Ricostruzione del patrimonio culturale, Luciano Marchetti il quale spiega che, dopo aver vagliato altre costossisime possibilità, si sta valutando il recupero del Conservatorio nella sua ultima sede, overo nel complesso di Collemaggio, fuori dalla zona rossa.
Il recupero dovrebbe costare intorno ai 5 milioni di euro.
Jovanotti e i suoi ne portano in dote uno e spiccioli, ne mancano 4... quanti secoli aspetteremo per trovarli e quindi per avere il nostro Conservatorio???

L'articolo continua e dice, invece, che peril recupero del Teatro stabile abruzzese, servono 2,4 milioni di euro... ora, sempre secondo l'articolo che riporta le parole di Marchetti, su questo intervento ci sono già 1,7 milioni offerti da Porta a Porta, 100 mila euro di Brignano... mancherebbero "solo" 600 mila euro, circa la metà di quanto versato da Jovanotti &Co.

Evviva, allora, i soldi per il teatro ci sarebbero: il centro storico, la cittadinanza e la cultura locale potrebbero riacquistare un pezzo importantissimo e, udite udite, NON PROVVISORIO.

La domanda quindi, sorge spontanea. Perchè a nessuno è venuto in mente di fare i conti della serva e di unire i fondi in un progetto realizzabile come il Teatro invece di allungare i tempi dividendo le già poche risorse???

Come dire che hai bisogno di un vestito e di un paio di scarpe per una cerimonia e, non avendo i soldi compri solo una scarpa e una manica della giacca... meglio comprare un bel vestito e forse non si noteranno le scarpe vecchie!

Credo sia buonsenso, mica altro...

1 commento:

Federico ha detto...

Elisa, per il Teatro gli emigrati australiani hanno donato un anno fa 4 milioni di dollari. Sono spariti.
Sono in contatto con uno di loro, che non sa cosa fare. Se n'è occupato persino il console italiano in Australia. Con nessun risultato, o comunque, nulla è stato riferito a loro.
Cosa possiamo fare. 4 milioni non possono sparire.