Buonasera Lorsignori, tutto bene?
Lo so, lo so, vi trascuro, ma da quando sono cresciuti gli "impicci" è difficile trovare tempo per fermarsi a scrivere... Comunque, anche se uscito da un po', mi sono fermata solo oggi ad ascoltarne qualche traccia con un po' di calma... parlo di "Da solo", l'ultimo lavoro del buon Vinicio.
Mentre preparo la recensione de "Il paradiso dei calzini" per il mio giornale, mi ronza in mente il primo singolo uscito "Parla piano"...
Lo ammetto... non ho capito, come spesso mi capita con Capossela, di cosa parli con precisione... o meglio... non riesco a immaginare la situazione.
Una storia che lo ha deluso? Una di quelle storie da "non posso stare con te, ma neanche senza"? Una donna che lo ha tradito? O parla di se stesso che preferisce la propria vita a un miscuglio di odori e aliti e calori poco chiaro? Di un amore che nasce?
Non so...
Alcuni versi mi colpiscono in modo diretto, li annoto qui come farei sulla mia agenda, magari prima o poi saprò dirvi con quale parte di me hanno dialogato queste parole... a mia insaputa...
"Sopra il volto tuo pago il pegno di volere ancora avere ammalarmi di te raccontandoti di me"
e solo dopo
"Sopra il volto tuo pago il pegno di rinunciare a noi dividerti soltanto nel volto del ricordo" .
E ancora: "Quando ami qualcuno meglio amarlo davvero e del tutto o non prenderlo affatto".
Ancora una cosa... qui il significato è chiarissimo, l'immagine nitida... troppo per trovare le parole per descriverla... condividerle sarà abbastanza, spero.
"La verità non si sa come riconoscerla
(...) celare i pensieri
morire da soli
in un'alchimia di desideri
sopra il volto tuo
pago il pegno di
rinunciare a me
non sapendo dividere
dividermi con te"
martedì 25 novembre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento