martedì 2 settembre 2008

Troppo amore

L'ho letto un paio di settimane fa', questo libro... nella bocca ho ancora le ultime parole e nella testa una sensazione strana, di vita e morte... amore... troppo amore per non commuovere, per non fare male, per non sentire sulla carne gli stessi sentimenti dei tre protagonisti e non vivere in prima persona le loro frustrazioni e il loro senso di impotenza.
Quella che si prova quando sai che stai vivendo il momento più felice della tua vita, e sai che finirà, e quando finisce sai che non poteva andare diversamente, perchè lo sapevi fin dall'inizio, "perchè è la vita e poi ci penserà il tempo a cancellare tutto"... e poi capisci che non è vero, che il tempo mette a tacere l'anima e le sue emozioni, ma non cancella un bel niente... e impari che non è vero quello che dice Ortega y Gasset e cioè che l'uomo è la sua volontà.
Non è vero... purtroppo...
E così capita, alla fine di ritrovare te stesso seduto davanti a un caffè, a dialogare con quella parte di te che il tempo ha messo a tacere... e con gli occhi del poi e la voce della memoria ti appare chiaro che non sarebbe mai stata possibile nessun'altra soluzione, che quella che hai scelto era l'unica maniera di vivere, anche se è andata a finire male... non c'era nulla da fare... non si poteva andare da nessun'altra parte.
Troppo amore, in originale Castillos de cartòn, di Almudena Grandes.
Un libro veramente magico, intenso, doloroso, allegro... l'amore senza via di scampo.

2 commenti:

gardener60 ha detto...

Perché... se ci fosse una via di scampo potrebbe ancora definirsi "amore"?

Viola ha detto...

Non lo so... anche se amiamo siamo sempre padroni di scegliere come vivere... di decidere se vivere o no, soprattutto... ma non lo so davvero... sono in un momento della mia vita in cui davvero non so cosa pensare relativamente all'amore, alla scintilla che scocca fra due persone e alle dinamiche che gestiscono una relazione... un gioro frse saprò rispondere, ma ora no...