giovedì 3 luglio 2008

Altro giro altro regalo

Cari i miei lettori,
oggi giochiamo al gioco della verità.
Quando ho deciso di pendolare avevo 1000 motivi per farlo... una vita che aveva più senso se vissuta in un ambiente in cui i miei sogni fossero più facilmente realizzabili... tutti i miei sogni tranne uno: il lavoro.
Sono molto felice di fare quello che faccio e cioè scrivere e leggere, e avere tempo per farmi venire dei dubbi e fare domande a me e a chiunque, più o meno... e fare tutto questo in mezzo a persone che stimo e che mi danno esempi di vita diverse dalla mia, ma vere, per lo più, e tendenzialmente felici!
Rinuncerei comunque a questo lavoro senza pensarci due minuti se rendesse irrealizzabili le altre "parti" della mia vita... purtroppo però nella mia città sembra sia impossibile fare questo o qualsiasi altro tipo di lavoro, così ho cercato, pendolando, di salvare capra e cavoli.
Ora... da quando ho preso quella decisione, nella mia vita le cose sono molto cambiate e a questo punto la mia piccola città volante non è più il luogo dove essere felice, soprattutto, negli ultimi mesi il mio lavoro si è ritrovato ad essere la parte più importante e gratificante delle mie giornate... così ho deciso di riprendere armi e bagagli e tornare a vivere come qualche altro milione di persone in questa città enorme e scomoda...
quindi...
cerco casa a Roma
Se qualcuno di voi dovesse avere proposte fatemelo sapere!
Grazie

2 commenti:

Anonimo ha detto...

e dunque cambierai nome al blog? oppure la pendolarità è una condizione permanente dell'anima?

Viola ha detto...

Caro Demopazzia, come dice il mio collega di pendolo Giuseppe: "Hai capito bravo!" La pendolarità è un modus vivendi... No... non cambierò il nome del blog, anzi, non lo cambierei se trovassi un posto... perchè comunque prima di tutto devo trovare un posto e sembra cosa molto ardua!